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Cammini di Sardegna: tutti i percorsi che devi conoscere per un viaggio a piedi

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Quando pensiamo a qualche idea di vacanza tendiamo sempre a tralasciare una tipologia di spostamento, forse la più naturale che esista: camminare. Camminare per scoprire il mondo e ritrovare se stessi. Camminare per lasciarsi ispirare, per ammirare il paesaggio o per seguire un percorso interiore e spirituale.

La Sardegna, terra selvaggia arricchita da flora e fauna da imparare a conoscere, offre diverse tipologie di cammini. I viaggi a piedi, così tanto mainstream nel passato, son tornati in auge per la loro forte ecosostenibilità, in totale rispetto per il mondo in cui viviamo. Una tipologia di vacanza dedita alla lentezza. Passo dopo passo, tra i suoni della natura, in cerca di un maggiore contatto con se stessi e con il luogo ospitante. Ogni secondo diventa così intenso perché offre spunti di riflessione e la fatica del movimento si unisce all’ammirazione del paesaggio che ci circonda.

Viaggiare nel cuore della Sardegna è possibile attraverso diverse tipologie di viaggio ma, per quanto riguarda i cammini, ce ne sono tre particolarmente consigliati per gli amanti delle viste mozzafiato e dello slow tourism.

Perché fare un viaggio a piedi

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Riscoprire forse il modo più antico per conoscere il mondo, in gruppo o in solitaria, ha alcuni lati positivi molto interessanti. Anzitutto, alcuni dei cammini principali in Sardegna sono legati a figure importanti della spiritualità. Se sei una persona di fede potresti optare per questa tipologia di vacanza così da stringere un legame più forte con Dio. Ma anche nel caso in cui tu possa non aver fede, o professare una religione differente, poco importa: camminare immersi nella natura aiuta a riflettere maggiormente anche senza ricercare connessioni divine. Ci porta ad acutizzare i nostri sensi passeggiando tra bellissime e verdi foreste, piccoli borghi sconosciuti o campagne rigogliose. Inoltre, vista l’emergenza climatica, i cammini offrono la possibilità di scoprire in maniera insolita e inaspettata luoghi come la Sardegna nel totale rispetto della natura e delle sue ricchezze per un viaggio green imperdibile.

Viviamo in maniera sempre più statica (per non dire più pigra). Spesso e volentieri il nostro lavoro consiste nello stare seduti davanti a uno schermo per l’intera giornata e il nostro benessere psicofisico ne risente. Muoversi a piedi per scoprire questa bellissima isola può essere non solo un’esperienza nuova ma anche un toccasana per la circolazione e per la serenità di mente e psiche. Adesso che ti abbiamo incuriosito scopri con noi i tre percorsi più importanti che la Sardegna ha da offrire.

Cammino di Santu Jacu

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Il Cammino di Santu Jacu è forse uno dei maggiori percorsi di pellegrinaggio d’Italia, se non mondiali: è infatti conosciuto come il Cammino di Santiago in Sardegna. Nasce dalla venerazione verso l’apostolo San Giacomo. Secondo una leggenda, il suo progetto di evangelizzazione lo ha portato a toccare anche la terra sarda. Il culto di Santu Jacu si basa sulla devozione per il protettore di fulmini, colui che accompagna inoltre le anime dei morti attraverso la Via Lattea.

Il cammino interessa diversi comuni molto devoti al santo tra cui Cagliari, Orosei e Mandas e alla fine offre al viaggiatore, o pellegrino, il testimonium: un attestato consegnato dagli organizzatori così che ognuno possa avere un ricordo di questa esperienza così immersiva. Per viverla al meglio ti consigliamo di percorrere il cammino in autunno o primavera. Il clima mite accompagnerà la tua passeggiata alla scoperta di te stesso o di Dio, o semplicemente di un paesaggio da ammirare e percepire come mai hai fatto prima.

La realizzazione del Cammino di Santu Jacu è iniziata nel lontano 2009 e, dopo soli tre anni, viene dichiarato Cammino Regionale dalla Regione Autonoma della Sardegna. Comprende ben 1400 km e attraversa tutta l’isola da sud a nord (o viceversa, se preferisci). I principali percorsi sono infatti costruiti per essere attraversati nei due sensi. I punti di partenza e arrivo più importanti sono: Cagliari, Porto Torres, Olbia, Le isole del Sulcis e Oristano, ovvero territori fortemente legati col mare. Il tracciato è segnalato da conchiglie o frecce gialle come avviene in egual modo nel Cammino di Santiago, e seguirli ti permetterà di attraversare luoghi immersi nel verde della natura, di vedere siti preistorici e aree archeologiche. Un cammino che ti pervade il cuore passo dopo passo (letteralmente).

Cammino minerario di Santa Barbara

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Ora ti proponiamo e presentiamo un percorso che unisce la fede con la scoperta di luoghi identitari che hanno caratterizzato fortemente la storia della Sardegna: il Cammino minerario di Santa Barbara. Un pellegrinaggio dedito alla Santa, protettrice e patrona dei minatori, che collega vari centri della Sardegna sud-occidentale. Si estende per 400 km e attraversa Sulcis, Guspinese ed Iglesiente. Questo cammino fa parte dell’Atlante dei Cammini del Ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo.

L’economia sarda ed italiana ha vissuto dei periodi difficili e il lavoro nelle miniere risultava spesso essere l’unica soluzione per il sostentamento della famiglia. La Sardegna sud-occidentale è stata sicuramente teatro di questa realtà e ancora oggi ospita simboli di quel periodo come siti minerari e diversi musei a riguardo. Il progetto è nato per mano di Giampiero Pinna, geologo a cui dobbiamo l’istituzione del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna riconosciuto dall’UNESCO. L’obiettivo era, ed è tutt’oggi, quello di conferire nuova linfa vitale alle realtà minerarie. Il paesaggio mozzafiato poi è un’aggiunta di cui tener conto.

Per quanto la sua lunghezza sia minore rispetto a Santu Jacu, il Cammino minerario di Santa Barbara comprende tantissime tappe, ben 24, dove la storia dei minatori si unisce a siti archeologici importanti da visitare, immersi nella macchia mediterranea. Un tragitto che riassume l’aspetto religioso, culturale e storico della Sardegna garantendo un totale rispetto per la natura e l’ambiente.

Cerca di fare tutte le tappe partendo da Iglesias e seguendo il percorso ad anello: il cammino è facile e adatto anche alle persone meno allenate perché possiede pochissimi e brevi dislivelli lungo il tragitto. Se decidi di accettare il nostro consiglio, dividi le varie tappe in diverse giornate così da non affaticarti troppo potendo ammirare pienamente non solo la vista, ma visitando anche le splendide spiagge della zona e i siti minerari e archeologici.

Cammino 100 torri

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Adesso ci allontaniamo dai percorsi di pellegrinaggio nati in onore di qualche Santo. Qui la devozione va riconosciuta solo per l’architettura e soprattutto per il paesaggio costiero della nostra isola. Il nome del cammino è abbastanza epico e richiama lontanamente il secondo film della saga del Signore degli Anelli: ti presentiamo il Cammino 100 torri. La saga ispirata al lavoro di Tolkien non c’entra molto, ma alcune realtà architettoniche antiche e sorprendenti sì: questo cammino segue il percorso segnato dalle torri difensive costruite nei secoli. Meravigliose strutture fortificate edificate in Sardegna per avvistare possibili invasori provenienti dal mare.

Alcune torri risalgono al periodo bizantino (VIII secolo), altre invece vennero costruite sotto la dominazione spagnola che influenzò fortemente l’isola. Infatti, con la cacciata dei moriscos dalla Spagna nel 1502 aumentarono i casi di pirateria nel Mediterraneo, specialmente verso le coste sarde. Per questo nel 1570 ci fu l’esigenza di costruire altre torri e in seguito al famoso saccheggio dell’area odierna di Quartu S. Elena nacque la Reale Amministrazione delle Torri. Questa realtà aveva come obiettivo quello di progettare, costruire e gestire le torri difensive in tutta l’isola, compiti che mantenne finché Carlo Alberto di Savoia non mise fine a tutto nel 1842. Alcune di queste strutture fortificate non vennero più utilizzate fino allo scoppio delle Guerre Mondiali. Soprattutto durante l’ultima di esse le torri divennero ottimi luoghi difensivi e punti d’attacco strategici specialmente per i cecchini.

Il cammino consiste in circa 1280 km: sono infatti 70 le tappe ufficiali! Si divide tra costa orientale e occidentale e percorre l’intero periplo della Sardegna con vista ineguagliabile sulle trasparenze più accecanti del nostro mare. Essendo un tragitto molto lungo potresti organizzare più viaggi per affrontarlo tutto scoprendo, di volta in volta, un angolo differente di Sardegna.

Cosa ti serve per organizzare un viaggio in cammino in Sardegna?

Sicuramente non è da tutti scegliere di viaggiare a piedi, sfruttando questi strumenti che la natura ci ha donato. Non ci siamo abituati! Ma pensa a tutti i secoli passati in cui quello era l’unico modo per spostarsi e per conoscere il mondo.  Passo dopo passo vivresti la Sardegna come mai potresti farlo utilizzando qualsiasi altro mezzo. Una ricerca interiore unita alla scoperta dell’isola, della sua natura, dei suoi borghi, delle sue tradizioni e leggende.

Ognuno di questi percorsi è gestito con attenzione, passione e impegno. Per questo motivo puoi trovare tante informazioni utili sui loro siti internet. Per qualsiasi difficoltà, noi di Sardinia Natour siamo qui per aiutarti ad organizzare il tuo cammino, tu pensa solo ad acquistare scarpe adatte!