Lo zafferano sardo è considerato una delle spezie più preziose del mondo. Originario dell’Oriente, trova nell’isola il suo principale produttore italiano. Anticamente utilizzato come colorante tessile per i costumi tradizionali, oggi, grazie al suo profumo avvolgente e al delizioso aroma, è impiegato in diverse preparazione gastronomiche amate da tutti, locali e turisti.
Dal 2009 gli è stata riconosciuta anche la denominazione di origine protetta (DOP), secondo il quale lo zafferano deve essere tassativamente essiccato in stimmi o fili ed essere prodotto in uno dei comuni originari: San Gavino Monreale, Turri o Villanovafranca.
Anche l’associazione Slow food ha deciso di tutelare questa prestigiosa spezia inserendola nell’elenco dei presidi sardi proprio con lo scopo di sostenere e proteggere la produzione e la lavorazione tradizionale dello zafferano.
Come e quando si raccoglie lo zafferano?
Lo zafferano (in latino Crocus sativus) appartiene alla famiglia delle Iridaceae ed è un elemento fondamentale per aromatizzare primi, secondi, dolci e liquori, ma viene anche usato come colorante.
I fiori dello zafferano hanno un bel colore viola intenso e vengono raccolti a mano da metà ottobre. Manualmente vengono anche separati i pochi (da tre a cinque) stimmi rossi che vengono essiccati nello stesso giorno del raccolto. Per ottenere un chilogrammo di prodotto c’è bisogno di raccogliere fino a 150.000 fiori: questi numeri e la quantità di lavoro da svolgere a mano spiegano l’alto costo della spezia che non solo raffina i cibi, ma fornisce loro anche un bel colore che, a seconda del dosaggio, va dal giallo caldo all’arancio acceso.
Varie analisi e ricerche hanno dimostrato che lo zafferano ha anche funzioni curative, esso infatti stimola il metabolismo, favorisce le funzioni digestive e riduce la pressione sanguigna. Ma attenzione: lo zafferano non deve mai essere usato in abbondanza perché, se preso in dosi elevate, può provocare effetti collaterali come una qualunque medicina.
Viaggio alla scoperta dello zafferano DOP di Sardegna: i paesi dove viene prodotto
Lo zafferano viene coltivato nei comuni di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca, tutti situati nella provincia del Medio Campidano nell’entroterra della Sardegna.
San Gavino Monreale, a 50 chilometri da Cagliari, è un borgo medievale famoso proprio per la coltivazione dell’oro rosso. Nasce ai piedi di un bellissimo castello e si caratterizza come un tipico paese campidanese, composto da case grandi e basse con ampi cortili. Il comune è anche considerato la capitale italiana dello zafferano, sia in termini di quantità prodotta che di qualità certificata; infatti, la lavorazione dello zafferano qui corrisponde allo stesso metodo tradizionale utilizzato fin dal 1500.
Turri è un piccolo comune di circa 400 abitanti che condivide con San Gavino Monreale il primato nella produzione dello zafferano. Nel cuore della Marmilla, tra la meravigliosa Giara di Gesturi e quella di Siddi, offre ai suoi visitatori panorami rigogliosi e verdeggianti, che verso Ottobre e Novembre, nel periodo della raccolta dello zafferano, diventano immense distese viola.
Villanovafranca è un piccolo paese, sempre nel territorio della Marmilla riconosciuto come importante centro agricolo, ovviamente per lo zafferano, ma anche per le colture di olivo, vite, mandorlo e le produzioni cerealicole.
In tutti e tre questi comuni, a Novembre per dieci giorni, c’è la Fiera internazionale dello zafferano. Durante queste giornate di festa potrai conoscere la lavorazione tradizionale del fiore, conoscerne segreti e tradizioni popolari e ovviamente potrai degustare moltissime pietanze a base di zafferano di Sardegna DOP.
Gustare lo zafferano sardo: le ricette più gustose
Nella cucina sarda lo zafferano è usato in tutte le portate, dai primi ai dessert. Durante la tua vacanza alla scoperta dell’oro rosso, è imprescindibile l’assaggio di due primi piatti molto famosi: i malloreddus alla campidanese, serviti con un sugo di salsiccia, zafferano e pecorino sardo stagionato e i malloreddus cun ghisau de caboniscu, ossia malloreddus serviti in un intingolo di pollo insaporito con zafferano e vernaccia. Nel comune di Busachi, in provincia di Oristano, è molto comune Su succu, una minestra asciutta fatta di tagliolini, carne, zafferano e pecorino sardo. Questo piatto è talmente buono che nel mese di Giugno gli viene dedicata una sagra; noi ti consigliamo di farci un salto!
Tra i secondi, menzione d’onore merita la panada sarda, cestini composti da pasta violata solitamente riempiti con carne, patate, piselli e zafferano. Attenzione, una tira l’altra quindi potrebbero bastarti anche come piatto unico! Altro piatto della tradizione è sa pudda prena a sa sarda, letteralmente gallina ripiena alla sarda, si tratta di un secondo piatto a base di gallina in brodo, salsiccia sarda, zafferano e qualche foglia di mirto, rigorosamente servito con fette di pane fatto in casa.
Per finire due dei nostri dolci preferiti: le pardulas, dolcetti pasquali per eccellenza i cui ingredienti, nonostante i principali siano sempre gli stessi, cambiano di paese in paese. Infatti non esiste una ricetta unica originale ma viene tramandata da generazione in generazione; per questo motivo, per assaggiare quelle arricchite dall’aroma irresistibile dello zafferano dovrai recarti nei borghi accoglienti del Campidano. Infine, ti consigliamo i buonissimi orrobiolos, dolcetti fritti con zafferano, uovo e formaggio fresco, tipici della tradizione carnevalesca sarda.
Prodotti locali sardi: un’isola da leccarsi i baffi!
La cucina della Sardegna è piena di prodotti enogastronomici locali buonissimi. Un’idea molto interessante è proprio quella di costruire una vacanza su misura in base ai tuoi gusti alla scoperta delle bontà culinarie. A tal proposito ecco qui una lista di prodotti da non perdere assolutamente:
- Il torrone di Tonara, i cui ingredienti sono pochi e semplici: mandorle, albume e miele sardo. Si tratta di un dolce morbido e golosissimo che troverai sia nella regione storica della Barbagia, a Tonara dove è prodotto, sia in tutte le feste e sagre isolane.
- Il pecorino sardo, uno dei più antichi della Sardegna è anche riconosciuto attraverso il marchio DOP. Si tratta di un formaggio ovino prodotto con latte di pecora proveniente da allevamenti sardi che viene venduto in due versioni: una dolce e fresca e l’altra più matura e stagionata.
- La bottarga di muggine, considerato l’oro di Cabras è un prodotto ittico molto pregiato e costoso. Si tratta di uova di pesce salate e fatte essiccare per un periodo di almeno 90 giorni. Considerata da molti il caviale del Mediterraneo, ti consigliamo di non perderti un pranzo a base di spaghetti vongole e bottarga!
- I Vini sardi, negli ultimi anni stanno diventando sempre più conosciuti e rappresentano ormai vere e proprie eccellenze italiane. Il nostro suggerimento è quello di non perderti il Vermentino di Gallura DOCG, il Cannonau, vino rosso più famoso dell’isola e la deliziosa Malvasia di Bosa.
- Il pane sardo. In Sardegna esiste una vera e propria arte della panificazione. Tra i tanti tipi di pane che potrai trovare qui noi non perderti: su Civraxiu, su Coccoi, il pane Carasau e il Pani ‘e saba.
- Il maialetto, ultimo ma non per importanza, è il piatto d’eccellenza della Sardegna. Si tratta di un maialino di razza sarda cotto rigorosamente allo spiedo. La sua caratteristica fondamentale è una cottura lenta che permette di ottenere quel prelibato gusto di pelle croccante e polpa scioglievole amato da chiunque. Gustalo in uno dei tanti agriturismi sparsi per tutto il territorio dell’isola che spesso lo servono accompagnato da foglie di mirto che, grazie a un piccolo profumo di bosco, lo rende veramente squisito!