Mogoro è uno dei centri più abitati in provincia di Oristano insieme a paesi come Bosa, Cuglieri e Cabras. Territorialmente si trova in marmilla, la regione storica della Sardegna che comprende la parte centro meridionale dell’isola, su un altopiano denominato “Sa Struvina”, delimitato dal Monte Arci e dalla valle del Rio Mogoro.
La fiera dell’artigianato sardo di Mogoro è una delle esposizioni artigiane più importanti dell’isola. Ogni anno sono presenti numerose esposizioni di opere artistiche in legno, ceramica, vetro e metalli preziosi, create dagli artigiani locali, secondo le tecniche tradizionali. Non mancano mai elementi di arredo come credenze, cassapanche, armadi, mobili rustici ma anche i tipici scanni mogoresi, delle piccole sedie in legno ed erba palustre rigorosamente intrecciate a mano. La fiera a Mogoro è uno degli eventi più importanti del territorio e, ogni anno, è accompagnato da un fitto programma di intrattenimento musicale, teatrale e ludico.
Il tappeto di Mogoro, il prodotto artigianale mogorese per eccellenza
Il tappeto è però l’elemento centrale della fiera in quanto la cittadina di Mogoro è conosciuta proprio per la bellezza e la particolarità dei suoi tappeti tessuti a mano. Si tratta di prodotti artigianali di grande pregio, lavorati ancora oggi con l’uso dei telai guidati dalle sapienti mani delle tessitrici. Si tratta di una tradizione tramandata di generazione in generazione secondo cui le donne mogoresi dovevano produrre da sé i tessuti che compongono il corredo matrimoniale come tovaglie, coperte, tappeti, biancheria per la casa ma anche arazzi, bisacce e collari per l’ornamento di buoi e cavalli.
Oggi i tappeti hanno sempre un accostamento di colori impeccabili e sono fatti con ottimi materiali come lana, lino e cotone naturale che spesso vengono impreziositi con fili dorati o argentati. I motivi decorativi più ricorrenti sono i disegni geometrici abbinati a stilizzate fantasie floreali, arabeschi ma anche liocorni, cavalli e pavoncelle. La tecnica usata per tessere i tappeti è quella a rilievo, conosciuta in sardo come “tecnica a pibiones” che in dialetto sardo significa “acini d’uva”. Si tratta di una tecnica in cui piccoli anelli di filato (pippiolini) sporgono dalla superficie del tessuto e formano il disegno.
Tutte le informazioni pratiche per visitare la fiera dell’artigianato
La fiera dell’artigianato artistico ha luogo ogni anno verso la fine dell’estate nel centro fiera del Tappeto di Mogoro a soli 5 chilometri dalla SS131, la strada principale che percorre tutta la Sardegna da Nord a Sud. È aperta tutti i giorni con orario continuato dalle 10 alle 21, il biglietto di ingresso ha diverse fasce di prezzo con sconti per bambini e adulti sopra i 65 anni. Inoltre è possibile fare un biglietto cumulativo per visitare, oltre alla fiera, altre attrazioni del territorio come il Nuraghe Cuccurada, il Museo Multimediale Turcus e Morus a Gonnostramatza e il Geomuseo Monte Arci a Masullas.
Cosa vedere a Mogoro oltre la fiera
Ma Mogoro ha molto da offrire oltre alla fiera e per questo ti consigliamo di fermarti qui qualche giorno e scoprire le sue attrazioni tra cui la più importante è sicuramente il complesso nuragico di Cuccurada. Gli scavi, portati avanti dal 1994, hanno portato alla luce la presenza di strutture monumentali che si riferiscono a diversi periodi storici e che indicano una frequentazione assidua del luogo da parte di varie popolazioni. Tra queste una muraglia megalitica, un nuraghe dalla struttura complessa e i resti di capanne nuragiche riferibili alla cultura di Monte Claro. È possibile visitare il complesso con visite guidate e fermarsi per una sosta relax nell’area ristoro. Durante l’estate spesso il complesso di Cuccurada è anche la location di eventi musicali o teatrali molto suggestivi.
Passeggiando per il centro di Mogoro non potrai fare a meno di notare le sue chiesette a partire dalla parrocchia di San Bernardino da Siena, una chiesa tardo-romanica con inserti barocchi al cui interno è possibile ammirare degli affreschi che narrano la vita del santo, patrono del paese. La chiesa del Carmine, invece, costruita all’inizio del quattordicesimo secolo appartenne al convento dei carmelitano fino al 1855 e presenta una struttura romano-gotica. In periferia si trova la chiesa più antica del paese, la chiesa di Santa Maria Carcaxia, risalente forse all’anno mille e edificata in pietra bianca e basalto. A lei è dedicata anche la festa di Santa Maria Cracaxia che si svolge ogni anno l’ultimo fine settimana di agosto proprio qui, nella località campestre in cui si trova la chiesa.
Per gli appassionati di vino qui è possibile assaggiare i vini della cantina sociale di Mogoro, fondata nel 1956 ad opera di un piccolo gruppo di viticoltori. Questa cantina è famosa soprattutto per la valorizzazione del Semidano, un antico vitigno sardo a bacca bianca che dà vita a un vino biano di ottima qualità e prestigio. Altri vini fortemente legati al territorio di Mogoro sono il Bovale e la Monica ma anche i classici vini della Sardegna conosciuti ormai in tutto il mondo come il Vermentino, la Malvasia e il Cannonau.
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