Spesso il bello di viaggiare in Sardegna è fermarsi. Alcuni angoli della Sardegna restano ancora segreti e poco conosciuti, soprattutto quelli che vanno oltre le solite destinazioni balneari. Ma come qualsiasi sardo potrà confermare, oltre il mare c’è molto di più. In questo articolo abbiamo deciso di svelarti i nostri posti preferiti della Costa Verde, nel sud ovest dell’isola, così che anche tu potrai vantarti con gli amici di conoscere la vera Sardegna.
Tempio di Antas
Il Tempio di Antas situato nel territorio del Sulcis, nella Sardegna meridionale, si trova a circa 10 chilometri dal paese di Fluminimaggiore. Antas è il tempio del Sardus Pater, Dio dei sardi nuragici, situato in una bellissima area naturale nel quale troverai anche i resti di un villaggio nuragico. Furono i nuragici ad utilizzare per i primi la valle come luogo per le sepolture ad incinerazione, infatti sono state rinvenute oltre tre tombe a pozzetto dell’età del ferro. Tra i reperti rinvenuti grazie agli scavi, ci sono collane, oro, pendagli, anelli e vasi d’argento. Una volta arrivati in cima al Tempio non è possibile restare indifferenti alla bellezza senza tempo di questo monumento. Da qui con soli 20 minuti di camminata potrai raggiungere anche le cave romane, da cui venivano estratti i massi calcarei utilizzati per realizzare il luogo di Culto. Se invece ti senti in vena di fare una lunga camminata, attraverso un percorso della durata di circa un’ora si arriva alle grotte Su Mannau.
Le Grotte di Su Mannau
La Grotte di Su Mannau, scolpite circa 540 milioni di anni fa, si trovano sempre nel territorio di Fluminimaggiore nel sud-ovest della Sardegna. La parte visitabile è situata nel primo ramo delle grotte che sono suddivise in area archeologica e area speleologica. La grotta ha una temperatura costante di circa 15 gradi, per noi è stato impressionante visitare la parte speleologica, dove grazie alle guide che ci hanno fatto attrezzare con corde da speleologia, ci siamo potuti addentrare per circa 500 metri, ammirando magnifici laghetti e cascate piccole d’acqua limpida. La parte archeologica invece potrai scoprirla attraverso un’escursione di circa un’ora. Si tratta di un tempio ipogeo nel quale potrai ammirare i resti di lucerne a olio utilizzati per i vecchi riti del culto dell’acqua. Data la sua inestimabile bellezza non sorprende che nel 2015 sia stata nominata tra le dieci migliori grotte dell’Italia.
Galleria di Henry
La Galleria Henry è un sito di archeologia industriale molto importante per il comune di Buggerru, nel Sulcis Iglesiente. Realizzata nel 1865, la galleria aveva la funzione di trasportare minerali dai cantieri sotterranei alle laverie, attraverso un sistema di rotaie con il compito di facilitare e velocizzare gli spostamenti del minerale. Ha una lunghezza di circa 1 chilometro e, siccome si trova a 50 metri sul livello del mare, offre ai suoi visitatori panorami unici sul mare alternati al buio del sottosuolo. Si tratta di una visita ricca di emozioni e bellezza, durante la quale le guide esperte ti spiegheranno come si svolgeva l’attività mineraria e la vita dei minatori e delle loro famiglie, facendo particolare riferimento alle condizioni della qualità della vita e del lavoro di quei tempi, non proprio positive che hanno causato ai suoi tempi diversi rivolte e reso le miniere di Buggerru simbolo della lotta operaia.
Porto Flavia
Affacciato sul mare di Masua, a Iglesias, s’impone prepotentemente il sito minerario di Porto Flavia, anticamente utilizzato come porto d’imbarco del materiale estratto dalle miniere vicine. Si tratta di una grande opera ingegneristica, in quanto, grazie a due nastri trasportatori uno superiore per caricare i silos e uno inferiore per imbarcare i minerali sulle barche, permise di velocizzare i tempi di carico e scarico che fino a quel momento veniva fatti a mano su navi a vela che poi da Carloforte partivano per le coste di destinazione.
Ma ad essere sorprendente è anche il quadro naturalistico in cui è immerso, si tratta infatti di un porto scavato nella roccia calcarea a picco sul mare. Una volta arrivato a Porto Flavia le guide ti faranno indossare un caschetto e attraverso un racconto coinvolgente e ben articolato ti racconteranno tutta la storia del sito, dalla realizzazione nel 1924 alla dismissione negli anni sessanta e successiva riconversione turistica. Ti porteranno poi in uno dei punti panoramici che più amiamo, la terrazza che si affaccia a strapiombo sul mare. Una vista da sogno sul mare e sul faraglione Pan di Zucchero.
Miniera di Montevecchio
Montevecchio è un complesso minerario situato nei comuni di Guspini e Arbus e fa parte del parco geominerario storico ed ambientale della Sardegna, inserito nella rete Geoparks dell’UNESCO. Qui, con delle guide esperte, farai un tour tra i diversi fabbricati e ammirerai la collezione museale al loro interno. Tra queste, la Sala Argano, la Laveria e il pozzo San Giovanni, nel cantiere Piccalinna, una vera opera architettonica che ricorda un piccolo castello medievale. Proseguendo nel percorso guidato scoprirai gli stabili come la falegnameria e la fonderia e infine si arriva a Sant’Antonio dal quale avrai una panoramica d’insieme del complesso e potrai visitare l’ex deposito minerario e la Casa degli Operai e Stalle. Ma la storia del sito non è l’unica cosa affascinante, infatti è di straordinaria bellezza anche il contesto naturale in cui è immersa. La miniera si trova a poche centinaia di metri dalla meravigliosa spiaggia di Piscinas; si tratta di una magica distesa di dune di sabbia ocra che si immergono in un infinito mare blu. Piscinas è considerata il gioiello della Costa Verde da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di visitarla, noi compresi!
Grotte di San Giovanni
La grotta di San Giovanni si trova nel comune di Domusnovas, nel Sulcis Iglesiente. Si tratta di un bellissimo sito che ha una storia travagliata. Riconosciuta la sua importanza come monumento naturale solo nel 1998, è soltanto nel 2020 che diventa a tutti gli effetti sito turistico con ticket d’ingresso. Si tratta di un bellissimo esempio di fenomeno carsico dovuto al cedimento di una massa calcarea che ha formato la grotta suddividendola in due livelli. Il primo ramo, detto Bobore, è quello aperto al pubblico, caratterizzato da ampie sale di stalattiti e stalagmiti e che durante la stagione piovosa è attraversato dal torrente rio San Giovanni; l’altro ramo, su Stampu de Pireddu, è caratterizzato da un percorso accessibile solo agli esploratori esperti. Le caratteristiche uniche di questa grotta sono la singolare strada interna che percorre tutta la sua lunghezza e le pareti rocciose da cui è composta, meta tutto l’anno di arrampicatori esperti provenienti da tutta Europa.
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