La piccola Oristano, nel centro della Sardegna, con le sue viuzze accoglienti e il centro storico particolare è la destinazione ideale per un city break dedicato alla storia e all’archeologia sarda. Conosciuta anticamente come Aristanis, è stata la capitale del Giudicato d’Arborea, uno dei quattro Stati indipendenti che si formarono nel tardo Medioevo e che grazie ai sovrani Mariano IV ed Eleonora d’Arborea vide una fiorente crescita culturale e commerciale. Nonostante sia vicina ad alcune delle spiagge più incredibili della costa ovest, noi ti consigliamo di scoprire le bellezze di questa cittadina anche in bassa stagione; tra siti archeologici, musei e chiese antiche siamo sicuri che Oristano sarà in grado di sorprenderti e non farti sentire la mancanza del mare!
Cabras, la città dei Giganti di Mont’e Prama
A meno di dieci minuti di auto da Oristano, il comune di Cabras conserva una delle scoperte archeologiche più discusse degli ultimi anni. I Giganti di Mont’e Prama, statue antichissime raffiguranti giovani uomini abili e coraggiosi, rappresentano una delle testimonianze più antiche del mondo nuragico. La Necropoli di Mont’e Prama è stata scoperta casualmente nel 1974 e da quel momento l’area, che si trova tra le bellissime spiagge di quarzo bianco del Sinis e lo stagno di Cabras, è diventata un’importante zona di studio in cui ancora oggi gli scavi portano alla luce elementi nuovi. Le 28 statue finora rinvenute sono esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e nel Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras. In particolare, a Cabras, è possibile vedere sei statue dei Giganti: tre pugilatori, due arcieri e un guerriero. I pugilatori sono le statue più intriganti e amate dai visitatori del museo, questi uomini sono ritratti a torso nudo che si proteggono con uno scudo che con la mano sinistra tengono sopra la testa. Gli arcieri invece sono rappresentati come uomini che indossano una tunica, una protezione sul petto e un elmo sulla testa, il braccio sinistro tiene l’arco mentre il destro è proteso in avanti. I guerrieri, come gli arcieri, indossano una tunica corta e un elmo cornuto ma legato all’avambraccio hanno uno scudo circolare che gli serviva per proteggersi.
Gli studi sull’origine e la storia della necropoli di Mont’e Prama non sono ancora conclusi e le interpretazioni degli esperti sono state diverse in questi ultimi anni; allo stato attuale però si ritiene che Mont’e Prama possa aver costituito lo spazio funerario di un gruppo familiare importante a cui era riconosciuta una posizione di dominio nella civiltà nuragica della prima Età del Ferro.
Tharros, la storia della Sardegna… con vista mare
L’antica città di Tharros è considerata da sempre una città crocevia di culture e popolazioni che qui si ritrovavano per affari e scambi commerciali. Situata nel territorio di San Giovanni di Sinis in prossimità dell’istmo di Capo San Marco, Tharros fu fondata nel VIII secolo a.C da un gruppo di fenici che si insediarono in questo territorio in realtà già abitato in tempo nuragico come dimostrano i resti di Su Murru Mannu, il villaggio protostorico dell’età del Bronzo, e i resti di nuraghi nelle vicinanze della torre spagnola di San Giovanni e di Capo San Marco.
Partecipare a una visita guidata a Tharros significa compiere un viaggio nella storia del Sinis, e di tutta la Sardegna, tra eredità fenicie come il Tophet, il santuario cimiteriale dei fenici, e le tombe a camera, tipiche invece della civiltà cartaginese. Ancora si possono scoprire tracce del I secolo a.C come il meraviglioso Tempio Tetrastilo di cui ancora oggi possiamo ammirare due colonne (ricostruite) affacciate sull’azzurro e sempre calmo Mar Morto. I tre impianti termali a ridosso del mare sono invece la testimonianza del massimo splendore della popolazione romana insediatasi in questo territorio dopo la prima guerra punica. Splendore che iniziò la sua decadenza a causa delle continue incursioni dei pirati e che fu completamente abbandonata nel 1050.
I ritrovamenti archeologici che ci hanno permesso di ricostruire questa grandiosa storia oggi sono conservati in tre diversi musei: al Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras, all’Antiquarium Arborense di Oristano e persino al British Museum di Londra.
Cosa vedere a Oristano oltre l’archeologia: una passeggiata nella storia della città
Una passeggiata a Oristano non può che partire da Piazza Roma, il centro nevralgico della vita cittadina nel cui centro è ospitato uno dei simboli principali dell’epoca giudicale, la famosa Torre di Mariano, porta di accesso settentrionale della città. Altre tracce della stessa epoca sono la Torre di Portixedda, che rappresentava l’altro ingresso, e i resti delle mura medievali che testimoniano l’esistenza di una cinta muraria che proteggeva tutta Aristanis. L’edificio di culto principale della cittadina di Oristano è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, chiesa madre dell’Arcidiocesi Arborense, si tratta di un capolavoro artistico che ha subito diversi restauri negli anni che hanno portato a una mescolanza di stili artistici diversi che gli appassionati di storia dell’arte amano individuare ricercando nei dettagli esterni e interni. Un’altra chiesa degna di nota è la Chiesa del Carmine, massima espressione rococò della Sardegna. Si tratta di un edificio che racchiude tutta la sua bellezza nella semplicità e nella luce che illumina e accoglie il visitatore che entra al suo interno e ne percorre la piccola navata. Meraviglioso poi l’adiacente monastero del Carmine, ex chiostro carmelitano, oggi dimora del Consorzio UNO, sede distaccata delle due principali università sarde. Visitare questa realtà storica con il via vai di studenti che corrono da una parte all’altra per seguire le lezioni e sostenere gli esami rende la visita ancora più viva e accogliente.
Ma non è finita qui, la città offre ancora tre attrazioni imperdibili: l’Antiquarium Arborense, la Pinacoteca Carlo Contini e il Museo Diocesano.
L’Antiquarium Arborense è il museo più importante di Oristano e conserva reperti artistici e archeologici provenienti da tutto il territorio oristanese, compresi i resti della città di Tharros. Il museo si sviluppa su due piani e al primo si trova il percorso tattile, una riproduzione del patrimonio oristanese dedicata alle persone non vedenti e agli ipovedenti che possono così godere dell’esperienza museale attraverso il tatto. La Pinacoteca Carlo Contini, ospitata nell’antico Hospitalis Sancti Antoni, conserva al suo interno una collezione artistica permanente di importanti artisti sardi come Carlo Contini, Maria Lai e Giuseppe Biasi ma ospita anche mostre temporanee sempre particolari e ricercate nei temi. Infine, il Museo Diocesano, una realtà culturale neonata in cui sono conservati inestimabili tesori dell’Arcidiocesi Arborense, tra cui alcuni reperti archeologici e un’importante collezione numismatica. Una vera chicca per i più appassionati!
Organizzare la visita di Oristano: dove dormire
Come avrai capito, secondo noi Oristano è un’ottima destinazione per una piccola escursione giornaliera nel centro Sardegna, un city break o per una vacanza slow all’insegna della scoperta dell’archeologia sarda. Per viverla appieno ti suggeriamo di dormire a Oristano e esplorare la città a piedi o in bicicletta, così che potrai coglierne ogni sfumatura e emozione. Se invece Oristano non è la tua destinazione finale ma una tappa del tuo viaggio on the road noi ti consigliamo comunque di alloggiare in provincia di Oristano e dedicare qualche giorno alla scoperta della città e ai suoi dintorni. In alternativa potresti scegliere di dormire a Cabras, il paese fulcro della Penisola del Sinis, dove sarai circondato da bellezze archeologiche come Tharros e Mont’e Prama e da bellezze naturali come lo stagno di Cabras e le spiagge del Sinis.