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Sapori di Sardegna: Sardinia Natour presenta il panificio Porta

Antichi sapori e tradizioni in Sardegna: Scoprite con noi il panificio Porta a Gonnosfanadiga

In Sardegna la lavorazione del pane, un tempo affidata quasi esclusivamente alle donne, è una tradizione centenaria avvolta da un alone di sacralità. Queste sacerdotesse del pane hanno custodito e tramandato di generazione in generazione tecniche e di lavorazione e di decorazione che ancora oggi suscitano meraviglia.

Le varietà sono tante, spesso legate a festività religiose e occasioni particolari della vita della comunità, cosa che testimonia quanto in Sardegna questo alimento rappresenti molto più che un modo per fornire nutrimento al corpo.

Il Panificio Porta è un’azienda a conduzione famigliare a Gonnosfanadiga che, nel rispetto dell’impegno profuso dalla capostipite nonna Chiara, ha saputo modernizzarsi e avvicinarsi al pubblico: già da diversi anni, infatti, il panificio organizza laboratori didattici e percorsi esperienziali per turisti e appassionati.

Pane, pasta fresca, pizza in teglia, dolci e grandi lievitati (per intenderci, deliziosi panettoni artigianali!): questo il mondo del Panificio Porta che Riccardo, membro della famiglia e responsabile della sfera commerciale e dei processi aziendali, ci descrive con entusiasmo.

Riccardo, come nasce il Panificio Porta?
La nostra azienda nasce nel 1918 a Gonnosfanadiga, paese del Medio Campidano ai piedi del Monte Linas, conosciuto in tutta la Sardegna per l’eccellente produzione di pane e di olio.

Tutto ebbe inizio da mia bisnonna Chiara, che dopo la morte del marito si assunse l’onere e l’onore di mandare avanti la famiglia. Chiara, da sempre dedita all’arte della panificazione e maestra nella produzione della pasta madre, trasformò la passione in lavoro.

Da allora sono trascorsi quasi cento anni e quattro generazioni, ma la passione di nonna Chiara, il suo amore per le materie prime locali e la sua straordinaria volontà di migliorarsi continuano a guidarci. Oggi non produciamo solo pane ma anche dolci e pasta, abbiamo una rete di punti vendita e offriamo servizi quali laboratori didattici, percorsi sensoriali e catering.

Che significato ha per voi il “Pane”?
Con il pane vogliamo raccontare la cultura del nostro territorio, i sacrifici della nostra famiglia e dei suoi dipendenti nello svolgere questo lavoro con coscienza e dedizione, abbracciando la modernità nel segno della tradizione.

E grazie proprio allo studio costante di nuovi metodi di panificazione, nel 2012 siamo stati premiati al concorso “Premio Roma” per il nostro “Pane del Contadino”, un pane di semola a lievitazione naturale di grano duro Senatore Cappelli macinato a pietra.

Noi diciamo sempre che “il pane del futuro è quello del passato”, intendendo con questo che il recupero delle lavorazioni tradizionali e di quelli che oggi vengono definiti – forse un po’ impropriamente – “grani antichi”, sono la strada giusta verso una alimentazione sana e consapevole.

Riccardo, qual è il prodotto che ami di più?
Il Civraxiu, il “pane del popolo”, il cui nome deriva dal latino panis cibàrius, un tipo di pane molto diffuso in epoca romana. Amo questo pane, che con il suo gusto complesso e la sua forma caratteristica rappresenta appieno la tradizione. Per me è uno spettacolo!

Ci stiamo avvicinando alla Pasqua: esistono dei pani tipici di questo periodo?
Sicuramente su Coccoi cun s’ou, pane di pasta dura che abbraccia e lascia a vista un uovo intero con il suo guscio, e del quale siamo particolarmente orgogliosi. Questa usanza antica, tuttora viva, vuole che nella settimana di Pasqua si regali questo speciale pane speciale ai parenti e agli amici in segno di affetto e per augurare loro benessere, fertilità e fortuna.

 

Potete trovare la lista dei punti vendita e informazioni sui percorsi esperienziali sul sito del Panificio Porta.

Foto: Immagini gentilmente concesse da Panificio Porta
Testo: Sardinia Natour, aprile 2020