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Museo delle Maschere Mediterranee a Mamoiada, tutte le informazioni da conoscere per visitarlo

Museo Maschere Mediterranee Mamoiada

Mamoiada è un piccolo paese dell’entroterra della Sardegna che si trova a soli 17 km da Nuoro, famoso per il suo carnevale tradizionale i cui protagonisti sono i famosi Mamuthones e Issohadores. I Mamuthones sono forse i figuranti del carnevale sardo più conosciuti in assoluto. Abbigliamento in velluto ricoperto da una veste di pelle di pecora scura chiamata in sardo sa pedde. Sul viso la maschera antropomorfa in legno coperta da su mucadore, lo scialle utilizzato come complemento in molti abiti tradizionali sardi. Ogni Mamuthones porta sulla schiena il famoso gruppo di campanacci e sonagli che risuonano cupamente ad ogni passo quando si aggirano per il borgo. Gli Issohadores accompagnano sempre i mamuthones e indossano un giubbetto rosso, calzoni di tela bianca o velluto scuro, scarponi neri, maschera bianca e sa berrita, il tradizionale copricapo maschile sardo. Legato in vita di solito portano uno scialle nero con bellissimi ricami colorati e la fune, chiamata in sardo soha, da cui deriva il nome di Issohadore. Durante la sfilata per il paese essi lanciano questa corda verso il pubblico come gesto di buon augurio. 

“Se vuoi un Carnevale che non ce n’è un altro su tutta la terra, vattene a Mamoiada..” così diceva lo scrittore Salvatore Cambosu e, proprio perché considerata la patria del carnevale in Sardegna, noi ti consigliamo di includere Mamoiada nel tuo itinerario di viaggio nell’isola. Il Carnevale in Barbagia è un evento suggestivo e sconvolgente da vedere almeno una volta nella vita ma, se proprio non riesci a raggiungere il paese durante questi giorni di festa, non è un problema. Infatti, grazie al Museo delle Maschere Mediterranee, a Mamoiada il carnevale vive tutto l’anno.

 Il Museo e la sua esposizione permanente

Il Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada è uno dei musei più interessanti da vedere in Sardegna e accoglie tra le sue mura le principali tradizioni ancestrali del Mediterraneo tra cui, ovviamente, quella carnevalesca della Barbagia. Il Museo è composto da tre sale principali. La visita inizia nella prima sale dove, con un’immersione in immagini, testi e suoni, si è introdotti da subito nel folclore di Mamoiada e il suo carnevale e si scoprono le origini e il significato delle maschere mamoiadine dei Mamuthones e degli Issohadores. Successivamente si passa nella sala del Carnevale barbaricino dove si entra nel vivo di questa festa, qui potrai ammirare le maschere più belle di tutto il centro Sardegna.  Infine si giunge alla Sala del Mediterraneo dove sono esposti costumi tradizionali di altri Carnevali europei suddivisi in tre aree geografiche: arco alpino, penisola iberica e penisola balcanica. In questa sala, ti accorgerai in un attimo che, nonostante la lontananza, esiste un fil rouge che lega tutte le tradizioni e le maschere dell’area mediterranea attraverso la narrazione di una storia comune.  

Quali sono le maschere tradizionali del carnevale sardo esposte al Museo delle Maschere di Mamoiada

Al Museo delle Maschere di Mamoiada le maschere tradizionali del carnevale sardo esposte sono tre. Innanzitutto troverai quelle di “casa”, i Mamuthones e gli Issohadores. La prima uscita dei Mamuthones e degli Issohadores combacia con il giorno di Sant’Antonio, il 17 Gennaio, considerata la data d’inizio dei carnevali in Sardegna. Ad oggi non è ancora definita esattamente l’origine del rito carnevalesco di Mamoiada e negli anni ha subito diverse interpretazioni e sovrapposizioni storiche. La teoria più probabile è che tale rito abbia avuto origine nell’era agropastorale precristiana con cui le persone volevano scacciare gli spiriti maligni dai campi e dal bestiame. La sfilata è una riproduzione e celebrazione dell’antico rito tra queste presenze sinistre e i pastori che cercavano di quietarli per proteggere le sorti dell’annata agraria e pastorale. 

Tra le altre maschere presenti ci sono i Thurpos di Orotelli, la maschera carnevalesca della Sardegna a viso scoperto. I Thurpos hanno il viso annerito con fuliggine, indossano su gabbanu, un tipico copricapo sardo utilizzato in antichità dai chi lavorava i campi e il relativo abito di velluto. Completano l’abbigliamento gambali di cuoio, scarponi e una cinghia che regge alcuni campanacci. La sfilata dei Thurpos è un mimo della vita agropastorale del paese di Orotelli; essi camminano tra la folla legati tra loro con una fune come fossero buoi e un terzo Thurpu, che rappresenta il contadino, cerca di guidarli. Sempre recitando il comportamento dei buoi, i Thurpos si avventano improvvisamente sul pubblico durante la sfilata e di solito catturano qualche loro conoscente costringendolo a offrirgli da bere. 

Infine, ma non per importanza, potrai ammirare anche le maschere dei protagonisti del carnevale di Ottana, i Boes, i Merdules e Sa Filonzana. I Boes rappresentano i buoi e indossano una maschera facciale bovina in legno, una casacca bianca di pelle di pecora e alcuni campanacci posti a tracolla sulla schiena. I Merdules invece rappresentano i contadini e portano una maschera facciale antropomorfa grottesca in legno, pelli ovine e una sacca a tracolla. Sa Filonzana è l’unico personaggio femminile del Carnevale sardo, una donna anziana impegnata a filare la lana, simbolo della vita umana che lei però minaccia di tagliare in qualsiasi momento se qualcuno le mancasse di rispetto. Nonostante sia un personaggio femminile, Sa Filonzana è sempre interpretata da un uomo travestito perché anticamente le donne non potevamo partecipare al rito del Carnevale. 

La loro sfilata è un vero spettacolo senza programma e ordine, i Boes, proprio come gli animali che rappresentano, cercano di venire meno al controllo del loro padrone e quindi si buttano per terra, e si muovono in un continuo susseguirsi di movenze selvatiche e rozze. I Merdules invece impersonificano il contadino e anche loro compiono dei movimenti esagerati: strattonano, urlano e si sforzano di governare i Boes tenendoli con le funi e se necessario pungolandoli con un bastone. 

Informazioni pratiche: costo del biglietto, orari di visita

Il Museo delle Maschere Mediterranee si trova a Mamoiada in Piazza Europa, 15. Da ottobre ad aprile apre dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 13.00 e poi dalle 15.00 alle 19.00. Da maggio a settembre invece apre tutti i giorni sempre con gli stessi orari. 

Il costo del biglietto intero è di 5 Euro mentre quello ridotto e per comitive costa 3 Euro. La visita guidata è sempre inclusa nel prezzo, inoltre acquistando un biglietto intero si ha diritto per tutta la stagione all’ingresso con costo ridotto all’Acquario di Cala Gonone ed al Museo Nivola a Orani. 

Il Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada è un museo family-friendly, infatti all’interno della sala del Carnevale Barbaricino è presente un piccolo spazio per i bambini che vogliono disegnare e colorare le maschere che hanno avuto modo di vedere durante la visita. Anche la visita è concepita dalle guide per essere interessante e coinvolgente anche per i più piccoli. Per chi lo desidera è previsto anche un tour dedicato alle famiglie che partendo dal Museo va alla scoperta del paese di Mamoiada e si conclude sempre con un aperitivo per i più grandi e un laboratorio di gioco per i bambini. 

Dove dormire a Mamoiada e dintorni

Anche se Mamoiada è un paese piccolo, la regione storica della Barbagia è un territorio ricco di paesi da esplorare, per questo, secondo noi, trovare alloggio nei dintorni è un’ottima scelta per vivere intensamente la tua vacanza barbaricina e partire ogni giorno alla scoperta di uno dei paesi della Sardegna più autentica. Se preferisci invece avere sempre il mare vicino per poter fare un tuffo tra una visita al museo e una al tuo borgo preferito, ti consigliamo di alloggiare a Cala Gonone, una rinomata località marina della Sardegna orientale oppure a Orosei, un angolo di paradiso nelle Baronie, entrambe distanti circa 50 km da Mamoiada.