Da anni diciamo che la Sardegna non è solo mare, è una terra millenaria, con una storia antica fatta da dominazioni straniere, società matriarcali, riti mistici e spirituali. Per conoscere questo aspetto dell’isola è necessario addentrarsi più a fondo nella sua storia, nelle sue tradizioni anche attraverso l’archeologia. I siti archeologici del nord della Sardegna raccontano la vita di un popolo forte, di naviganti, conoscitori di altre terre e di persone fortemente connesse con gli elementi naturali della Terra. A nord est la Gallura ci regala stupendi siti archeologici a due passi dalla famosa Costa Smeralda, a nord ovest invece la città di Sassari ci fa conoscere resti unici in tutto il Mediterraneo. Scoprili con noi!
Monte d’Accoddi, la ziqqurat del nord Sardegna
A circa 11 chilometri dal centro città di Sassari, il Monte d’Accoddi è uno dei siti archeologici più importanti dell’isola. Risalente a circa 5000 anni fa è l’espressione sacra della civiltà prenuragica che considerava questo il punto d’incontro tra umano e divino. Si tratta di uno ziqqurat, simile a quelli della Mesopotamia, unico in tutto il bacino mediterraneo. Il sito del Monte d’Accoddi è formato da un Menhir gigante, un Omphalos che renda il sito ancora più intrigante visto che la sua funzione non è stata ancora identificata, e un meraviglioso altare a gradoni che ricorda molto le piramidi Maya. Le persone che visitano il Monte d’Accoddi non rimangono abbagliate solo dal suo meraviglioso fascino ma anche dalle energie mistiche che il luogo trasmette, si dice che proprio queste guidarono gli uomini preistorici nella scelta dei punti in cui costruire i loro luoghi di culto.
Domus de Janas di Montalè
La Domus de Janas di Montalè si trova a 7 chilometri dal centro cittadino, presso la borgata di Li Punti. Originariamente composta da sei ipogei oggi è possibile visitarne solo uno. Ci si entra attraverso un ingresso a pozzetto che conduce a un’anticamera collegata a sua volta a una cella destinata alle funzioni di culto. All’interno sono molto suggestivi i protomi taurini scolpiti sulle pareti, si tratta di raffigurazioni di tori con corna a semiluna e testa rettangolare o a forma di trapezio che secondo gli studiosi indicavano il rito di passaggio dalla vita alla morte, il percorso verso l’aldilà.
Il Museo Nazionale Archeologico di Sassari
Il Museo Nazionale Archeologico di Sassari dedicato a Giovanni Sanna che destinò tutta la sua collezione alla città è uno dei musei sardi più belli. La sua struttura colpisce già dall’esterno, immerso nel verde, l’ingresso è a timpano sorretto da colonne doriche come i vecchi templi greci a cui si accede tramite una bellissima scalinata. La collezione si divide in due sezioni principali, una etnografica e una archeologica che comprende la maggior parte dei resti rilevati nei territori di Sassari, Nuoro, della Gallura e dell’Ogliastra. Il percorso segue un andamento cronologico e tutto è esposto in teche ben illuminate; per visitarlo, anche se presenti i pannelli informativi, ti consigliamo di affidarti alle guide che grazie ai loro racconti appassionati ti faranno scoprire la storia della Sardegna dalla preistoria al tardo medioevo.
I siti archeologici più belli da vedere nei dintorni di Sassari
Il bello del Nord Sardegna è che ogni comune nasconde uno o più tesori archeologici, per questo se hai più giorni a disposizione per la tua vacanza non perderti i siti archeologici in provincia di Sassari. Di seguito ti suggeriamo i nostri preferiti in assoluto!
Necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero
Vicino alle spiagge più rinomate di Alghero è possibile imbattersi in questa meravigliosa espressione sepolcrale preistorica unica in tutta la Sardegna. La necropoli di Anghelu Ruju è costituita da 38 tombe scavate nell’arenaria e risalenti circa al 3000 a.C. Suddivisa in due zone, una pianeggiante l’altra più irregolare, ospita diverse Domus de Janas con ingresso a pozzetto o a dromos e all’interno è possibile ammirare alcune decorazioni legate al culto dei defunti. Perfetta per essere visitata durante una vacanza autunnale, se la visiti d’estate, essendo molto esposta al sole, ti consigliamo di includerla nel tuo itinerario nelle ore più fresche della giornata.
Nuraghe Santu Antine a Torralba
Insieme al Nuraghe Losa ad Abbasanta e a Su Nuraxi di Barumini, il Nuraghe Santu Antine a Torralba è uno dei monumenti preistorici più preziosi della Sardegna. Ai suoi piedi si sviluppa il villaggio nuragico e i resti visibili testimoniano anche il riutilizzo in epoca romana. La struttura è costruita in blocchi di basalto e all’interno è piena di corridoi, scale, camere e pozzi molto emozionanti da percorrere. Tutta questa irregolarità può dar la sensazione che sia instabile ma considerata la sua età non è così. Probabilmente è il nuraghe più grande e completamente visitabile dell’isola. È un luogo unico che merita assolutamente una visita.
Nuraghe Oes a Giave
La sua caratteristica architettonica lo ha reso celebre: un’unica camera che si divide in 3 ambienti grazie a dei solai lignei fissati attraverso dei fori ricavati nei muri. Questo nuraghe fa parte della Valle dei Nuraghi, l’area sarda con la più alta densità di nuraghi, e si trova a soli 800 metri da Santu Antine. Per accedere al Nuraghe Oes vi basterà camminare a fianco ai binari della ferrovia, non c’è un biglietto d’ingresso ed è possibile visitarlo in autonomia a qualsiasi ora del giorno il che, se possibile, lo rende ancora più suggestivo e misterioso.
Necropoli Santu Pedru ad Alghero
La Necropoli Santu Pedru è composta da 10 ipogei scavati nella collina di trachite tufacea tra Alghero e Uri. Tra le varie tombe presenti è la tomba I a colpire i visitatori grazie ai particolari architettonici e decorativi ancora oggi presenti come i protomi taurini, simbolo di passaggio per l’aldilà, le tracce di ocra rossa che simboleggiano il sangue e i meravigliosi pilastri scolpiti e ben tenuti. Gli studiosi immaginano che questa necropoli fosse utilizzata per riti funebri antecedenti al seppellimento caratterizzati probabilmente da canti e melodie che risuonavano in tutta la struttura.
Necropoli di Su Crocifissu Mannu a Porto Torres
Non ci sono cartelli che segnalino questo sito archeologico ma ci si arriva inoltrandosi in una strada sterrata della SS 131 in direzione Porto Torres. La Necropoli di Su Crocifissu Mannu è caratterizzata da 22 tombe costruite circa 5000 anni fa che venivano utilizzate per riti funerari. A tal proposito gli scavi hanno portato alla luce resti scheletrici e oggetti dei corredi che hanno dato modo agli studiosi di affermare che Su Crucifissu Mannu è un luogo di svolta nella storia della Sardegna che anticipa la grandiosità della civiltà dei nuraghi. La visita di questo luogo è molto suggestiva e particolare e sicuramente ripaga la fatica che si fa per raggiungerlo.
Turris Libisonis a Porto Torres
Per fare un viaggio nell’Antica Roma vai a Porto Torres e ammira gli splendidi resti della colonia Iulia Turris Libisonis, probabilmente fondata da Giulio Cesare in persona o da Ottaviano, suo figlio adottivo. La città fu abitata da militari dell’impero romano in congedo che negli anni costruirono impianti termali, ville, templi, botteghe, un acquedotto e un porto da cui trafficavano merci in tutto il Mediterraneo. Oggi il sito è ancora in scavo e per questo è visitabile solo accompagnati da una guida che ne racconta la storia sempre con molto trasporto. Il sito di Turris Libisonis si trova vicinissimo al porto d’imbarco di Porto Torres quindi si può benissimo considerare di visitarlo in concomitanza con gli orari di arrivo o partenza dei traghetti.
Parco archeologico Nuraghe Appiu a Villanova Monteleone
Il complesso archeologico del Nuraghe Appiu è inserito in un ambiente naturale incontaminato fatto di boschi di sughere, lecci e montagne che si affacciano a picco sul mare, nell’altopiano Chentu Mannas tra Capo Marargiu e Capo Caccia. La sua attrazione principale è il Nuraghe Appiu ai cui piedi si sviluppa il villaggio nuragico, la tomba dei giganti Punta ‘e Su Crabile, costruita in lastroni di pietra, e il Nuraghe Punta ‘e su Crabile, al cui interno è possibile individuare una nicchia probabilmente dedicata alla guardia. Nonostante anche questo sia un sito archeologico ancora in scavo e portato alla luce solo recentemente, per noi è un villaggio ampio e articolato che merita di essere molto più famoso di quello che è al momento.