La costa sud-ovest della Sardegna resta una destinazione selvaggia e inesplorata dai grandi flussi del turismo di massa. Un paradiso per gli amanti dell’outdoor e di esperienze indimenticabili. Quest’area vastissima a cavallo tra fine ‘700 e fino alla metà del 900 è stata teatro della grandiosa epopea dello sviluppo industriale che ha visto imprese francesi e inglesi sfruttare le risorse minerarie presenti nella zona da tempi antichissimi traghettando l’isola verso l’era moderna. Con le miniere nascono nuovi centri urbani e matura una nuova coscienza collettiva che si batterà per i diritti sociali.
Tra foreste verdissime e rocce millenarie sorgono villaggi abbandonati, preziose testimonianze di un mondo passato, Tutt’intorno arriva instancabile la brezza del mare impetuoso le cui onde si infrangono sulle maestose scogliere che guardano ad ovest.
Il fascino dell’archeologia industriale a spasso tra i villaggi abbandonati
Chi viaggia nel Sulcis Iglesiente lo nota all’istante: il sottosuolo è ricchissimo di minerali preziosi: argento, piombo, zinco. C’è chi sostiene che la mitica Atlantide fosse proprio qui, in questa regione della Sardegna antichissima protagonista della storia del Mediterraneo per il suo incredibile sottosuolo all’alba della storia. Nuragici, Punici, Romani tante sono le civiltà che hanno sfruttato le risorse del territorio lasciando preziose testimonianze. E’ con la rivoluzione industriale però che il territorio assumerà una nuova immagine. In questi anni sorgono decine di villaggi funzionali allo sfruttamento delle miniere. Sono vere e proprie cittadine dove non manca niente: le scuole per i più piccoli, lo spaccio e i negozi, la posta e l’edicola. Oggi i villaggi fantasma sono una delle attrazioni caratteristiche del paesaggio, preziose testimonianze di archeologia industriale con laverie e gallerie mirabilmente incastonati in location suggestive.
5 villaggi minerari da visitare
- Malfidano a Buggerru
- Monte Vecchio a Guspini
- Rosas a Narcao
- Villaggio Asproni a Iglesias
- Malacalzetta a Fluminimaggiore
Costa Verde: la sintesi perfetta di mare e miniere
Ingurtosu, all’epoca uno dei più grossi centri minerari della Sardegna, si trova nella costa sud occidentale e fa parte del Parco Geominerario della Sardegna. Oggi è un borgo quasi disabitato, dove sopravvivono alcune strutture come la Chiesetta di Santa Barbara, l’edificio dell’ospedale, gli impianti della miniera, gli uffici, il palazzo della Direzione e alcune delle case nelle quali abitavano i minatori.
Ingurtosu deve il suo nome a Su Gurtugiu, denominazione locale dell’avvoltoio grifone, ora estinto. Il borgo conserva ancora oggi un fascino particolare, legato alla selvaggia bellezza della natura che lo circonda, ampie distese spontaneamente fiorite e macchia mediterranea che ricopre come un manto selvaggio le colline attorno, come per proteggere qualcosa dal tempo che si è fermato, mantenendo Ingurtosu intatta, così come gli ultimi minatori l’hanno lasciata.Pochi decenni che danno l’impressione di esser stati secoli. Qui la modernità non ha “contaminato” la tranquillità e la bellezza di una natura selvaggia, habitat ideale per alcune specie animali protette, come il cervo sardo che si sta ripopolando proprio in questa zona.
La miniera di Ingurtosu, insieme a quella vicina di Gennamari, faceva parte del complesso minerario di Montevecchio dove si estraevano piombo, zinco e argento. La sua attività inizia nei primi anni dell’Ottocento e cessa negli anni ’60 del secolo successivo. Per decenni queste miniere furono guidate da dirigenti inglesi e francesi tra i quali il proprietario, Lord Thomas Alnutt Visconte di Brassey, figura di rilievo nella storia mineraria mondiale. Il palazzo della direzione, costruito intorno al 1870 con elementi architettonici in stile neo-gotico e liberty, ospitava gli appartamenti del Direttore e gli uffici amministrativi e tecnici della miniera. Una volta lasciato il borgo, lungo la strada che porta al mare, si incontrano alcuni Pozzi minerari visitabili, tra cui il Pozzo Gal, che ospita un museo multimediale e custodisce un ricco patrimonio di storia, e i ruderi della laveria Brassey, una moderna laveria meccanica all’avanguardia per l’epoca, inaugurata nel 1900 in località Naracauli per lavorare i minerali estratti dalla coltivazione di un nuovo giacimento di blenda.
A circa 7 Km da Ingurtosu si trova la bellissima spiaggia di Piscinas, unica in Europa per la bellezza del suo paesaggio selvaggio e le sue alte dune di sabbia che la rendono paragonabile ad un tratto di deserto. Nel 1871 fu costruita una linea ferroviaria (oggi ne sono sopravvissuti alcuni tratti e alcuni vagoncini sono ancora visibili tra le dune) in grado di collegare gli impianti minerari alla spiaggia di Piscinas, utilizzata come attracco. Da qui il minerale veniva caricato sulle imbarcazioni che raggiungevano la vicina isola di San Pietro e le fonderie del continente.
Per scoprire le bellezze delle miniere consigliamo case vacanze a Gonnesa e affitta camere nel sud Sardegna.
5 spiagge selvagge in Costa Verde
- Cala Domestica
- Piscinas
- Portixeddu
- Capo Pecora
- Scivu
La Sardegna Sud Occidentale tra cammini e sport outdoor
Un ottimo modo per unire la visita delle miniere allo splendido mare e agli incredibili scenari naturali consiste nell’esplorare queste zone in maniera lenta. Non si contano infatti gli itinerari da favola per gli appassionati di trekking e gli sportivi in generale. Tra un villaggio abbandonato e una spiaggia da sogno non mancano in questa magica zona della Sardegna le meraviglie naturalistiche. Foreste selvagge che ospitano al loro interno grandiosi monumenti come alcune delle cavità più lunghe e profonde dell’isola. Pareti calcaree e importanti resti archeologici uniti da un’interessante e fitta rete di sentieri che dalla verde frescura di foresta raggiungono le maestose dune in riva al mare. Passano di qua percorsi unici come il cammino di Santa Barbara e per i più avventurosi il Trail del Marganai.
5 spot nella natura da non perdere
- Foresta del Marganai
- Grotta di Su Mannau
- Cascate Piscina Irgas
- Grotte di Santa Barbara
Dove dormire in Sulcis
I principali centri della zona sono Carbonia e Iglesias. Sardinia Natour vi propone una vasta selezione di spettacolari case vacanza immersi nella natura e a pochi passi dal mare anche nella zona di Buggerru e Nebida, spot particolarmente amati dai surfisti di tutto il mondo. Se siete alla ricerca di un agriturismo non vi resta che contattarci.
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